SCULTURA


 

Omaggio a Pierluigi e alla sua città

 

 

 

 

Accostarsi alla realtà di una città avendo un'ampia visuale delle diverse componenti artistiche che hanno lasciato tracce feconde nel corso dei secoli, non è cosa comune. La città di Palestrina, la vecchia Preneste, arroccata ai piedi del Monte Ginestro, è un modesto grappolo di case e di antiche pietre che parlano di storia e di memorie di ieri raccontate da uomini del passato dove idee, fatti, fede e cultura furono il fulcro portante di una realtà artistica di indiscusso valore universale. Musica, architettura, pittura musiva, scultura, sono le grandi componenti che appartengono a questa città. Il grandioso tempio dedicato alla Fortuna Primigenia che occupa tutta la superficie della città di oggi, è un complesso grandioso e ricco; i resti sono ancora motivo di meraviglia e studio per la simmetria, per lo stretto rapporto fra l'architettura e il paesaggio, per l'equilibrio dei volumi, per il gioco delle luci e delle ombre. Insieme con i resti del santuario il grande mosaico "L'inondazione del Nilo" che ornava un ambiente del complesso inferiore del tempio, l'aula absidata, è considerato tra le migliori opere dell'arte musiva antica. La Pietà di Palestrina di Michelangelo, ricca di quella profonda fede che pure nasce nel piccolo paese laziale, è una delle massime creazioni che l'umanità abbia avuto in dote da uno dei più grandi geni dell'arte scultorea. Questi esempi sono testimonianza viva di un passato fecondo, di un "humus" su cui è germogliato anche il genio musicale del Palestrina. Nel pieno periodo della Controriforma il Palestrina saprà riscoprire vere e profonde ispirazioni artistiche oramai perdute nel corso dei secoli. Un profondo afflato mistico che pervade ogni nota resterà nei secoli prova indiscussa del genio e della forza magnetica del nostro Paese fino a toccare l'essenza eterna di un'arte universale. Il nostro modesto lavoro, un altorilievo, eseguito con la materia più umile, "la terracotta", è l'omaggio che portiamo al grande concittadino che ha saputo rubare al cielo preziose melodie per farne dono al patrimonio culturale del mondo di ieri, di oggi, di domani.

Giulio de Angelis - Elena Mennini

 

 

     
 

 
     
 

 
     
 

 
     
 

 
     
     
     

 

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